ARTE E SUONO – Opere interattive e sonore dall’elettronica alla robotica
a cura di Simona Zava e Monica Bonollo
ARTE E SUONO
Opere interattive e sonore dall’elettronica alla robotica
di Simona Zava
Nel corso degli anni le nuove scoperte tecnologiche hanno contribuito sempre di più a rinnovare lo scenario artistico in un dialogo mai interrotto fra arte, tecnologia e scienza.
La mostra “Arte e Suono – opere interattive e sonore dall’elettronica alla robotica”, allestita nelle maestose sale della Rocca Roveresca di Senigallia, riserva allo stupore uno spazio rilevante, proponendo una selezione di opere di esemplare importanza di tre artisti che rappresentano tre diverse generazioni: Peter Vogel, Ale Guzzetti e Fausto Balbo.
L’interesse rispetto al progresso tecnologico induce gli artisti in mostra verso nuovi percorsi, dando vita a ricerche innovative e sperimentazioni, che affascinano sempre di più gli spettatori. La tematica dell’elettronica e della robotica ha acceso autorevolmente la loro creatività, con l’imprescindibile esigenza di raccontare il nostro tempo, con un respiro veloce verso il futuro. La mirabile contaminazione tra la robotica e l’arte è messaggera di un nuovo dialogo, sempre più sofisticato, con la prerogativa fondamentale di coinvolgere lo spettatore a diventare parte attiva dell’opera stessa. Le opere dei tre artisti introducono lo spettatore verso un nuovo linguaggio, in un progetto ambizioso, che guarda lontano.
UN ITINERARIO NELLA SCULTURA SONORA
di Monica Bonollo
Il percorso della mostra si sviluppa attraverso le opere sonore e interattive dei tre artisti Peter Vogel, Ale Guzzetti e Fausto Balbo. Gli artisti rappresentano tre diverse generazioni: Peter Vogel è uno dei maggiori pionieri dell’arte elettronica e sonora; Ale Guzzetti anch’egli pioniere dell’arte interattiva e robotica e Fausto Balbo la cui ricerca sull’arte cimatica e sinestesica si sviluppa in anni più recenti.
Ciò che accomuna gli artisti delle tre generazioni, oltre alla ricerca sul rapporto fra arte e suono che li porta a focalizzarsi sulla dimensione interattiva del processo artistico, è una forte intenzionalità ludica, intesa come modalità privilegiata di esplorazione e di conoscenza.
Nelle loro opere la serietà e sacralità dell’”opera d’arte”, che tradizionalmente incute soggezione e pretende distacco, svanisce lasciando posto alla spensieratezza e all’abbandono del gioco, che coinvolge e invita a prendere parte attiva all’evento.